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Il blasone è uno strumento musicale medioevale che veniva usato dagli araldi per annunciare l'arrivo del cavaliere nei tornei, e passare subito dopo alla blasonatura (o descrizione) del suo scudo ed all'elencazione dei suoi titoli nobiliari secondo le regole dell'araldica.

Da questa origine il termine indica ora, un disegno simbolico che rispetta le regole dell'araldica, e rappresenta la nobiltà di una famiglia, o di una città. La parola blasone è quindi usata attualmente come sinonimo di stemma, e per estensione, di scienza araldica e di cose attinenti alla nobiltà.

L'elemento fondamentale dello stemma è lo scudo che assunse varie forme, da quello lungo a testa di cavallo fino a quello curvo, ovaloide e a forma di violino rovesciato, e varie tipologie, tra cui quella sannitica che venne adottata dalla Consulta Araldica italiana.

Nell' Araldica italiana rinascimentale si evidenziarono due diversi stili per la pittura, per le forme grafiche e la scultura.

Nel blasone ,sono anche importanti anche i colori utilizzati; in quello italiano sono solo pochi: quattro smalti (rosso, azzurro, verde, nero) e due metalli (giallo e bianco).

Una particolare blasonatura è dedicata alle donne, ed è costituita da caratteristiche forme ed ornamenti.

Nei cinque secoli di storia del blasone, nel XVIII secolo, alcune famiglie unirono armi di parenti e alleati blasonando figure simboleggianti specifici stati genealogici