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(Testo gentilmente concesso dall'autore: Conte Avv. Gherardo Guelfi Camaiani)  

    Le insegne delle onorificenze cavalleresche nazionali hanno la precedenza su quelle estere; quelle militari, a loro volta, hanno la precedenza su quelle civili.  
    Tra le insegne delle onorificenze equestri nazionali, hanno la precedenza quelle dell'Ordine al Merito della Repubblica, le altre seguono secondo la data di costituzione dell'Ordine.  Le decorazioni dello S.M.O.M. sono portate dopo quelle nazionali e precedono le decorazioni non nazionali: secondo l’art. 5 del R.D. 14 agosto 1936, n. 1851, infatti: “le decorazioni del Sovrano Militare Ordine di Malta ed i relativi nastrini sono portati sempre in aggiunta alle decorazioni nazionali ed hanno, in ogni caso, precedenza su tutte le altre decorazioni non nazionali”.
    Quindi si ha tale sequenza in ordine decrescente di importanza e dunque di precedenza: onorificenze dell'Ordine Militare d'Italia, dell'Ordine al Merito della Repubblica, dell'Ordine al Merito del Lavoro, dell'Ordine della Stella della Solidarietà Italiana, dell'Ordine di Vittorio Veneto, dello S.M.O.M., onorificenze estere ed infine onorificenze degli Ordini non nazionali. Tuttavia, se alla cerimonia interviene un Capo di Stato od il Gran Maestro di un Ordine, la regola impone di portare come onorificenza più importante l'onorificenza conferita da quello Stato o da quell'Ordine; inoltre, ai ricevimenti e pranzi ufficiali presso le rappresentanze estere è buona regola portare al primo posto le decorazioni conferite dallo Stato di appartenenza del rappresentante diplomatico ospitante.

    Sull’abito civile non formale si indossa solo la rosetta dell'onorificenza più importante, da apporre all'occhiello sinistro della giacca. In alternativa possono essere portati i nastrini in tessuto o metallici (anche più di uno, secondo l'ordine di precedenza suddetto). Sull'abito civile da sera o da cerimonia si portano le miniature: sul frack con i nastrini di sostegno; sullo smoking, se più di una, appese anche senza nastrini ad una catenella d’oro posta sul bavero sinistro, da destra verso sinistra secondo l'ordine di precedenza; sul tight generalmente si porta la rosetta (solo la più importante), ma c'è chi ammette in alternativa l'uso delle miniature.
    Nelle occasioni solenni, sulle uniformi diplomatiche, su quelle degli Ordini cavallereschi di appartenenza, ovvero sul frack, si possono portare, oltre alle miniature, i collari (solo il più importante, a largo raggio intorno al collo, poggiato sulle spalle), le commende (solo la più importante, con il nastro sotto la cravatta), le placche (anche più di una, secondo l'ordine di precedenza, sul lato sinistro della giacca, sotto le miniature, dal centro a sinistra e dall'alto in basso in senso decrescente di importanza) e le fasce di Cavaliere di Gran Croce e delle altre massime onorificenze (solo la più importante, ponendola trasversalmente dalla spalla destra al fianco sinistro). Con il frack, la fascia si porta sotto il gilet, ma se è presente un Capo di Stato si porta sopra il gilet e sotto la giacca. Alla fascia si aggiunge la placca che si applica sul petto a sinistra e sotto il taschino della giacca; chi è decorato di più Gran Croci, porta le placche delle altre solamente sotto quella dell'Ordine di cui porta la fascia. Per quanto riguarda le decorazioni da collo, con le uniformi si posso portare più commende (la più importante al collo, le altre al centro dell'uniforme con i nastri infilati nelle asole della bottoniera).
    
    Per le dame insignite di onorificenze cavalleresche valgono le medesime regole, salvo che esse non portano normalmente né collare né commenda, poiché queste sono in genere appese ad un fiocco da portarsi sul lato sinistro del petto.

    Taluni Ordini cavallereschi prevedono, sia per gli uomini che per le donne, l'uso anche del mantello.

        Per ciò che riguarda le regole relative al porto delle insegne cavalleresche sulle uniformi militari, per gli appartenenti alle Forze Armate ed ai Corpi Armati dello Stato italiano, è necessario fare riferimento all'allegato C del “Regolamento per la disciplina  delle uniformi” edito nel 2002 dallo Stato Maggiore della Difesa, che regola l’ordine tra le decorazioni al Valor militare e civile e le onorificenze e le distinzioni di uso autorizzato: in senso decrescente di importanza si va dalla decorazione di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine Militare d’Italia, a quelle dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, “fatte sempre salve le consuetudini degli Stati ospitanti e le prescrizioni protocollari per particolari circostanze (udienze col Sommo Pontefice, con Sovrani Regnanti ed altre altissime personalità)” (GENTILI, La disciplina giuridica delle onorificenze cavalleresche, ed. spec. in Rassegna dell'Arma dei Carabinieri, Roma, 1991, p. 15; in generale, sull'argomento si veda anche: CASSANI PIRONTI, Ordini in ordine, Roma, 2004, pp. 77 e segg.; SANTANTONIO, Il cerimoniale nelle pubbliche relazioni, Roma, 1988, pp. 77 e segg.; SGRELLI, Il cerimoniale, Roma, 1998, p. 228; PECCHIOLI, La Cavalleria e gli Ordini cavallereschi, Roma, 1980, p. 152).